Siamo agli sgoccioli di un’estate che a livello televisivo si sta rivelando molto più movimentata rispetto agli altri anni, per il semplice motivo che la settima stagione di Game Of Thrones è andata in onda ora e non in primavera.
È inequivocabile ormai che la serie, dopo sette stagioni, ha acquistato un successo e un pubblico che nessun altro prodotto televisivo era riuscito mai a raggiungere. Ma sembra che qualcosa si sia perduto per strada, cosa che in molti hanno notato proprio con quest’ultima stagione. Quindi ci si comincia a chiedere veramente se Game Of Thrones sia il capolavoro così osannato da tutti i fan della serie o se in verità sia successo qualcosa nelle scorse stagioni che ha spezzato quel livello qualitativo a cui eravamo abituati. Possiamo provare a spiegare e a rispondere a questa domanda con una serie di fatti che hanno coinvolto la serie durante il suo tragitto, dalla prima stagione a ora.
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Il totale distacco con i libri dopo la fine della quinta stagione
Fino alla fine della quinta stagione, Game Of Thrones ha seguito a grandi linee la storia dei libri, cercando di dare il migliore adattamento televisivo possibile. E qui sono nati due problemi fondamentali da dove è iniziato tutto. Il primo è che i libri sono molto dettagliati e se si doveva riprodurre alla perfezione tutto, non sarebbero bastate venti stagioni. Il secondo è che non si è capito se George R. R. Martin stia avendo il blocco dello scrittore o si stia cullando sul successo ottenuto, fatto sta che dopo “A Dance with Dragons“, uscito nel 2011, George non ha scritto più nulla, promettendo che presto sarebbero usciti gli ultimi due libri conclusivi della saga “The Winds of Winter” e “A Dream of Spring“. Siamo ormai arrivati al 2017 e non si hanno ancora notizie certe sull’uscita di questi libri, scatenando l’ira dei fan della saga letteraria. Ma sembra che allo scrittore ormai importi poco visto come continua a passare il suo tempo sui social… (questo è uno dei suoi ultimi tweet).
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La serie televisiva ha acquistato troppo successo
Questa non è una cosa negativa. Grazie alla HBO, Game Of Thrones ha acquistato un successo planetario, dandoci la possibilità di farci conoscere un cast molto variegato che verrà ricordato in eterno. Ma la serie è partita così spedita da arrivare a un punto in cui gli autori, David Benioff e D. B. Weiss, per mandare avanti lo spettacolo, sono stati costretti a dover procedere senza l’uso dei libri, visto l’assenza di materiale scritto da Martin. Questo ha incrementato il divario che si stava evidenziando di stagione in stagione, totalmente evidente con la sesta stagione. Possiamo dire che attualmente la storia è inventata e anche se gli autori hanno assicurato che le idee dello scrittore sono sempre tenute in considerazione, ci ritroveremo sicuramente in futuro con gli ultimi due libri che rispecchieranno molto poco la trasposizione televisiva di queste ultime tre stagioni.
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Meno puntate, meno tempo, tantissima confusione
E qui arriviamo al vero problema che sta animando la maggior parte dei fan. Essendo la settima e l’ottava stagione molto più corte in termini di puntate, gli autori stanno cercando di condensare tutto al meglio che possono, ma molte cose stanno cominciando a non quadrare agli spettatori più attenti. Temporalmente non si capisce bene quanto tempo stia passando tra una stagione e l’altra e tra una puntata e l’altra. Questo è dovuto anche al budget della serie che è quasi triplicato negli ultimi anni. Parliamo di 10 milioni di dollari a puntata, soldi che effettivamente risultano ben spesi, solo pensando agli ultimi 10 minuti della quarta puntata della settima stagione “The Spoils of War” o alla sesta puntata “Beyond The Wall”. E a livello visivo possiamo solo alzare le mani al cielo perché si sta rivelando uno spettacolo che difficilmente rivedremo sul piccolo schermo, ma si limita solo a questo perché a livello di trama inizia a peccare tantissimo. Basti solo pensare alla velocità con cui si stanno svolgendo tutti gli eventi, alla velocità con cui tutti i personaggi si stanno spostando da una parte all’altra dei Sette Regni, cosa troppo evidente proprio con le ultime puntate. Corvi veloci come se fossero messaggi di Whatsapp o draghi che sembrano avere i propulsori al posto delle ali. Sono dettagli che magari per chi guarda la serie per puro divertimento contano poco, ma non è quello che volevano gli spettatori più attenti e i fan più sfegatati della serie.
Questa stagione ci ha donato il ricongiungimento degli Stark rimasti ancora vivi ma non è stato il tripudio di gioia e felicità che ci aspettavamo. Bran Stark ormai è diventato il Corvo con Tre Occhi ma allo stesso tempo sembra diventato un automa senza sentimenti che pensa solo alle visioni che ha avuto, sia del passato che del futuro. Tratta Sansa con una totale apatia, ricordandole lo stupro che ha subito da Ramsey Bolton per dimostrarle le sue nuove capacità da veggente. Tiene un comportamento completamente apatico, oltre al fatto che l’attore sembra avere una sorta di paralisi facciale e una totale assenza di espressività, come se avesse fumato la migliore erba dei Sette Regni e sia strafatto ogni volta che viene inquadrato. Pure Arya ha fatto ritorno a Winterfell, e anche questo ricongiungimento è tutto quello che non ci aspettavamo. Nell’ultima puntata Arya attacca verbalmente Sansa, dopo aver trovato una lettera che la sorella fu costretta a scrivere durante la prima stagione per accusare il padre di tradimento. Arya accusa Sansa di non aver fatto abbastanza, come se a quel tempo e in quella situazione potesse fare diversamente, altrimenti sarebbe finita pure lei con la testa su una picca. Mentre noi ricordiamo benissimo le urla strazianti di lei, mentre pregava Joffrey di non decapitare il povero Eddard Stark. Anzi, Arya arriva addirittura a minacciarla di poter prendere il suo posto, dato che ora è una maestra del camuffamento dopo le sue avventure delle precedenti stagioni. Mette l’amaro in bocca questa cosa, perché finora la riunione degli Stark era una delle cose più importanti che i fan della serie aspettavano e attualmente ha tradito tutte le aspettative.
Passiamo poi alla coppia del momento, cioè Jon e Daenerys. È ormai chiaro che sono i due personaggi chiave di questa ultima parte della serie, il loro incontro era qualcosa di atteso da anni ma il poco tempo a disposizione rimasto ha trasformato la loro trama in una sorta di Harmony di bassa qualità. Nel giro di tre puntate vediamo Dany passare dall’insistere a riconoscerla come unica regina, a provare dei “sentimenti” nei suoi confronti (povero Jorah). Ed è logico che i due finiranno assieme nelle prossime puntate, basta anche solo vedere il titolo del season finale di questa stagione, “The Dragon and The Wolf” chiarissimo riferimento a loro due. E questo è un vero e proprio fan service forzato oltre ogni limite.
Piccola nota per concludere questa analisi, non dimentichiamoci pure come molti personaggi siano completamente cambiati dal libro alla serie, basta ricordare la fine infima fatta fare a Stannis e come è stato completamente stravolto il suo personaggio nelle scorse stagioni, passato dall’essere uno dei più importanti a semplice espediente per portare avanti la storia, provocando l’ira dei lettori che hanno visto sparire uno dei personaggi più carismatici della serie. La cosa diventa ancora più evidente in questa stagione, basti pensare a che fine hanno fatto Ellaria e la figlia, probabilmente una morta avvelenata e l’altra di stenti. E poi Daario Naharis che diamine di fine ha fatto?!
Concludiamo cercando di dare una risposta a questa domanda: Game Of Thrones è veramente la migliore serie dell’ultimo decennio?
Poteva esserlo, ma l’estremo successo della serie ha trasformato questo prodotto in un evento televisivo dal successo ineguagliabile per la HBO. Successo che ha dovuto pagare a caro prezzo con la qualità della trama avanzando con le stagioni. Probabilmente nessuno si aspettava che Game Of Thrones sarebbe arrivato così in alto in termini di fama e ascolti, e se da un lato possiamo incolpare gli autori per questa deriva, dall’altro non possiamo biasimarli per aver fatto il loro lavoro al meglio che potevano, cercando di adattare lo show alle esigenze del pubblico moderno. Un successo che se da un lato trova numerose critiche tra i fan più attenti e la critica televisiva, ha dalla sua parte un successo planetario che invalida ogni possibile cosa negativa che abbiamo espresso in questo articolo. Purtroppo il mondo della televisione funziona così e anzi Game Of Thrones è il chiaro esempio che ormai siamo arrivati ad un punto in cui le serie stanno surclassando il cinema, basti pensare a quanto, ultimamente, più attori da cinema stiano decidendo di partecipare a numerose serie TV, perché molto più conveniente in termini di fama e guadagni. Oltre a questo, la serie della HBO ha favorito l’avvicinamento alla TV sia europea che italiana al quella americana che ogni anno ormai ci regala prodotti sempre più qualitativi, azzerando quasi i tempi di attesa. Anni fa era inconcepibile pensare che su Sky avremmo visto lo stesso giorno una puntata uscita negli States, senza dover ricorrere allo streaming da altre fonti.
Quindi la risposta finale alla nostra domanda è questa: Game Of Thrones non è la migliore serie del decennio, ma è sicuramente l’evento televisivo più importante del decennio, di cui se ne parlerà per anni e anni anche dopo il suo termine.
Cosa ne pensate? Secondo voi Game Of Thrones è la migliore serie attualmente in onda o è solo una serie che al momento, essendo ineguagliabile per la sua spettacolarità, è riuscita a sbaragliare la concorrenza solo per questo?
Fatecelo sapere nei commenti!
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Dissento completamente
Premetto che non ricordo una trasposizione televisiva totalmente fedele all’opera scritta.
Premetto anche che evidentemente gli autori hanno dovuto ridurre le puntate per privilegiare le scenografie e gli effetti speciali e se hai un badget fissato, cmq devi optare tra allungare le puntate in tv a discapito degli effetti televisivi o il contrario.
C’è poi da dire che a mio avviso sono sbagliate le considerazioni di colui che ha scritto l’articolo:
1. Dialogo tra Arya e Sansa. L’ultima puntata dimostra chiaramente che quel dialogo era tutta una finzione. Arya aveva capito in anticipo le mosse di Ditocorto e si era semplicemente prestata al gioco. La grinta mostrata da Arya in quell’occasione era per rendere credibile l’acredine tra le sorelle (“i muri vedono e sentono”) e spiazzare Ditocorto al momento opportuno, pescato senza difese!!!
2. Presunta apatia di Brann. Si diceva la medesima cosa di Dany nelle prime puntate, salvo poi acclamarla come una delle migliori attrici in circolazione, della sua generazione. Trovo che Brann stia recitando coerentemente con il suo personaggio che si eleva ad un livello superiore a quello dei “comuni mortali”. Per questo sembra disinteressarsi della vita quotidiana.
3. Eccessiva velocità nell’evoluzione del rapporto tra Dany e John. Anche qui dissento completamente. La barriera inizialmente formatasi tra i due si è andata progressivamente sciogliendo visibilmente di scena in scena. Dany era visibilmente incuriosita ed attratta da un soggetto che ha pur sempre il suo stesso sangue e sappiamo che il sangue Targaryen ha qualcosa di magico. Anche Drogon si accorge che Jon è consanguineo della sua padrona.
In definitiva considero questa serie TV la migliore finora mai realizzata.
sottoscrivo al 100% quel che hai scritto!
Io ho anche la mia idea sul perchè, almeno in parte, della “velocizzazione” della serie: finche si basava sui libri c’erano molte scene lente e con dialoghi lunghissimi che prendevano spunto dal libro e che in realtà, per quando belle, potevano essere raccontate in modo molto più spedito ottendendo lo stesso risultato a livello di trama ma non a livello artistico o di fedeltà ai libri.
Ora gli autori si sono trovati nella situazione di dover inventare da 0 le scene ed è normale che non inseriscano più dialoghi di quel tipo perchè anche solo pensarli sarebbe una perdita di tempo immane visto che dovrebbero essere qualitativamente a livello di quello delle stagioni passati. Stesso discorso per gli spostamenti super-veloci.. avrebbero dovuto inventarsi delle scene di viaggio in cui far succedere qualcosa o almeno in cui avvenivano dei dialoghi ma non aveva senso ai fini della trama per come l’hanno pensata; si sarebbe stato molto più coerente ma loro non sono martin e la cosa migliore è stata a parer mio agire così..